Orditi cinesi in scena a Milano

In Teatro

In arrivo a Milano la seconda sezione della XV edizione del Festival Tramedautore. Al centro della rassegna, la nuova drammaturgia cinese

Milano: la Cina è vicina. Il festival Tramedautore scalda i motori per la XV edizione della rassegna che, dall’11 al 20 settembre, lo vedrà al centro di incontri, eventi e spettacoli programmati allestiti tra il Piccolo Teatro Grassi e al Chiostro Nina Vinchi.

Il Festival, che garantisce un momento d’esposizione importante per la drammaturgia contemporanea, ha già dedicato una sezione (lo scorso luglio, e con grande successo) all’Italia e il Teatro delle Regioni. Settembre, invece, è riservato – come da titolo ufficiale – alla “Cina e alle sue grandi trasformazioni”. Una sezione “internazionale”: come recita il sito del Festival, “nonostante i rapporti con la Cina siano stretti, conosciamo ancora poco il Gigante Asiatico”. Soprattutto, a quanto pare, sotto la lente culturale e, nello specifico, drammaturgica.

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La rassegna, curato da Outis, apre i battenti l’11 e il 12 settembre con One Hundred Years of Chinese Architecture, spettacolo multimediale in arrivo da Hong Kong che racconta cento anni di architettura cinese attraverso i dolori di due coppie dislocate nel tempo, ma non nello spazio. Su drammaturgia di Jimmi Ngai e Mathias Woo (anche regista) andrà quindi in scena al Piccolo la storia di Liang Sicheng e della consorte Lin Huiyin, rispettivamente pioniere dell’architettura moderna cinese e prima donna architetto della nazione, e quella dell’imprenditrice edile Zhang Xin e del marito Pan Zhiyi, tycoon del nuovo sviluppo urbanistico cinese.

Non solo architettura, però; il 15 settembre, ancora al Piccolo Teatro Grassi, c’è spazio per la Cina in salsa commedia, quella leggera, dai dialoghi sferzanti e dal godibile sapore d’inchiesta sociologica. È il caso di Fake Single, messa in scena da attori italiani ma scritta da Ha Zichao, dove l’ad di una azienda importante obbliga i suoi dipendenti all’astinenza dall’amore per tre anni. O di Contratto matrimoniale di Pan Jun, ancora recitato da interpreti italiani e in scena al Piccolo Teatro il 16 settembre.

Il programma è ricco, variegato e interessante (qui il link completo): altri spettacoli, come La fuga di Gao Xingjian (18 settembre) o il dissacrante Cinglish (19 settembre, del sino americano David Henry Wang) saranno ospitati al Grassi. Al Chiostro Nina Vanchi, invece, spazio agli incontri e conferenze, come Il confucianesimo e la rivoluzione culturale nel governo di oggi (16 settembre) o La sindrome del sospetto: i cinesi d’oltremare (18 settembre).

Sono solo alcune delle suggestioni offerte dal programma della rassegna, curato da Angela Calicchio e Tatiana Olear. Una panoramica ricca per capire meglio qualcosa che pensiamo di conoscere già, ma che invece nasconde aspetti sfaccettati e culturalmente inediti anche ai più disinvolti tra noi. Perché la Cina sarà pure vicina, certo, ma anche noi possiamo fare un passo in più.

(Per la foto in apertura, si ringrazia Piccolo Teatro)

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