Dopo il successo di Peperoni Difficili, Rosario Lisma (e Anna Della Rosa) tornano al Parenti con una amara commedia dal sapore noir…
Rosario Lisma punta per il suo nuovo testo Bad and Breakfast su una commedia noir, un passaggio di generi che dall’abilità comica di Peperoni difficili aggiunge tratti quasi hitchcockiani e un sapiente gioco di coppia, ironico e drammatico. La drammaturgia ruoto attorno alla vita di due neolaureati, Antonio (Rosario Lisma) e Gaia (Anna della Rosa), che oppressi dalla famiglia vivono nella casa paterna; una volta giunta loro la notizia della morte dei genitori, durante un soggiorno a Sharm el Sheik, tramutano la loro malcelata sofferenza in una gioia indipendentista, a tratti macabra e cinica, che ispira loro l’idea di trasformare la casa in un bed and breakfast per far fronte alle loro esigenze economiche ed evitare finalmente di stare con l’acqua alla gola in balia delle velleità dei genitori.
Senza perdere un attimo di tempo, i due ospitano subito in casa il maresciallo (Andrea Narsi) che da loro la notizia dell’imminente scomparsa e il notaio (Marco Balbi), giunto anch’esso a compatire le loro sofferenze, cerando di consigliargli come sopportare il momento difficile. La gioia per l’accaduto, condita da un pizzico di sadismo inizia tuttavia a far nascere il dubbio nei due coniugi: il dubbio di essere scoperti per il vantaggio che hanno avuto dalla perdita dei loro genitori, il dubbio di aver involontariamente causato la disgrazia, il dubbio di non essere nel giusto a comportarsi così allegramente.
Da un incipit comico la piéce si sviluppa intelligentemente toccando altre corde, generando una serie di piccoli equivoci che trasformano l’iniziale ingenuità dei personaggi in uno scontro di opinioni e atteggiamenti in grado di sollevare o rovesciare rapporti psicologici profondi e mostrare il lato invisibile delle personalità dei due giovani, svoltando verso toni cupi, tormentati e drammatici. Molto interessanti sono le caratterizzazioni dei personaggi e il loro cambiamento, sia per i protagonisti che per i coprotagonisti, come il notaio che si riscopre amante nostalgico e melanconico, con una sordità i cui equivoci danno luogo a vistosi imbarazzi e il maresciallo che da uomo tutto d’un pezzo che non vuole mostrare le sue debolezze affettive, serba un lontano e amoroso ricordo.
Anche questi ultimi appaiono come maschere ben congegnate, ciascuno definito da tratti peculiari che si intersecano vicendevolmente e casualmente, proseguendo parallelamente lo svolgimento della commedia, in un teatrino dalle sorprese inaspettate. Anna della Rosa descrive un personaggio variegato, la cui femminile adesione ad Antonio, quasi acritica, è mutata da un dilemma di coscienza abissale e paranoico, mentre Rosario Lisma interpreta l’euforia di un uomo mosso dal senso di rivalsa, dallo sguardo determinato e individualista, in un gioco in cui anche solamente le cattive intenzioni sembrano prefigurare scenari apocalittici.
Lo spettacolo rievoca grazie a una scenografia che di volta in volta ridisegna l’interno della casa a seconda delle novità del momento o dei luoghi percorsi dagli attori, un’umanità in bilico tra il raggiungimento di necessità personali e le condizioni sociali che portano nel microcosmo di un bed & breakfast ad una felicità che è sempre sporca, apparente, asimmetrica. La diversità di prospettive genera azioni egoistiche contrastanti, e il non ascolto dell’altro giunge a esiti tragici, contrapponendosi a situazioni parallele dai risvolti inaspettati, in cui le circostanze premiano fatalmente gli sconfitti. Bravi tutti gli attori, Anna della Rosa, Rosario Lisma, Marco Balbi e Andrea Narsi, ottime scenografie, luci e costumi per non parlare di una scrittura che pur soffermandosi talvolta su alcuni passaggi, riesce a coniugare l’estro più cinico della commedia all’italiana con temi agghiaccianti di disarmante contemporaneità.
In scena al Teatro Franco Parenti fino a 12 giugno 2016