“La Gomera – L’isola dei fischi” di Corneliu Porumboiu (premiato a Cannes nel 2006 per “A est di Bucarest”) racconta di un poliziotto ambiguo e disilluso, che non vuole più indagini, di un amore improvviso e totale per una signora misteriosa e di una lingua, il Silbo, fatta interamente di fischi e conosciuta soltanto dai contadini delle isole Canarie. Che si rivelerà fondamentale nella storia
Un poliziotto si ritrova immerso, improvvisamente, in una rete di cospirazioni, doppi giochi e corruzione, un’indagine di cui non solo non sente il bisogno, ma che non sopporta. Lo si vede dai suoi occhi persi nel vuoto, dal vestire con colori spenti e dalla casa scarna, priva di personalità, in cui vive. È un poliziotto esperto, su questo non c’è il minimo dubbio, ma il lavoro inizia a pesargli. Nonostante questo, continua a seguire gli ordini del suo capo. Finché qualcosa nella sua vita cambia, radicalmente e all’improvviso. Incontra una donna bellissima, di cui sembra essersi innamorato. Sembra, perché non si capisce, lui resta impassibile davanti alla sua bellezza, ma la luce nei suoi occhi cambia appena lei entra nella stanza, facendo intravedere un sentimento sottile ma allo stesso tempo molto intenso. Come mai si incontrano? Perché lei giocherà un ruolo fondamentale nella sua storia e nel suo percorso verso il cambiamento?
A queste domande si può rispondere suggerendo di andare a vedere La Gomera – L’isola dei fischi di Corneliu Porumboiu – 44enne regista rumeno, vincitore nel 2006 al Festival di Cannes della Caméra d’or con A Est di Bucarest – perché dare una risposta ne rovinerebbe la visione. Quanto sono importanti, però, non solo la provenienza di questo film (la Romania) ma anche l’ambientazione (la Spagna), un connubio all’apparenza insolito ma di fatto geniale, pensato nei minimi dettagli a partire dai colori. Quando ci si trova in Spagna tutto è più acceso, mentre le sequenze in Romania restano sui toni del grigio e del mattone, come a significare un sentimento di inutilità e tristezza collettiva.
Il film si intitola Fischia! perché l’atto del fischiare è quanto determina il suo andamento. L’ispettore di polizia deve imparare il Silbo, una lingua composta interamente di fischi, conosciuta soltanto ai contadini delle isole Canarie, che utilizzerà durante l’operazione cui è stato assegnato. Anche la donna nominata in precedenza conosce questa lingua e la sa usare sia in romeno che in spagnolo. Nonostante sia un film crudo, sottile, a tratti spento, è molto interessante proprio per i fischi, lasciando lo spettatore incredulo davanti a tanta bellezza (dei luoghi) e genialità.
Inoltre fa riscoprire al pubblico italiano la cinematografia romena spesso considerata non interessante, e marginale, rispetto a quella di altri paesi. Grazie a La Gomera lo spettatore esce dagli schemi cui è stato abituato, immergendosi in una storia che sembra lontana ma in verità è più vicina di quanto appaia. Una realtà fatta di giochi psicologici, intrighi, passione, emozioni forti. In conclusione, un film assolutamente da non perdere.
La Gomera – L’isola dei fischi di Corneliu Porumboiu con Vlad Ivanov, Catrinel Marlon, Rodica Lazar, Antonio Buìl, Agustì Villaronga, Sabin Tambrea, Istvàn Teglas, Cristobàl Pinto