“Un profilo per due due” di Stéphane Robelin è un film divertente e agrodolce sulle diverse età (e modalità) di una passione. E sui modi, antico e moderno, di esprimerla. Pierre Richard e Yaniss Lespert, i due affiatati protagonisti, per le bizzarre svolte della loro relazione umana e “lavorativa” si ritrovano prima quasi parenti e alla fine quasi rivali, nella conquista di un’affascinante ragazza
Dopo la commedia del 2011 E se vivessimo tutti insieme?, al fianco di Jane Fonda e Geraldine Chaplin, il regista francese Stéphane Robelin propone una nuova pellicola sulla terza età, rinnovando la collaborazione con Pierre Richard: è Un profilo per due, che racconta la storia di Pierre (Richard), anziano parigino rimasto vedovo della donna con cui ha condiviso tutta la vita, di Alex (Yaniss Lespert), trentenne disoccupato, e della loro strana amicizia.
Il giovane, dopo aver sperato di raggiungere il successo scrivendo romanzi, si trova costretto a tornare a vivere insieme alla fidanzata (Stéphanie Crayencour) a casa dei suoceri, perché non trovando lui un lavoro ben pagato non possono più permettersi un appartamento nella Ville Lumière. Sarà la suocera Sylvie (Stéphane Bissot) a proporre al ragazzo un’occupazione occasionale: insegnare al vecchio padre a usare Internet. Dopo la morte della moglie, Pierre si è chiuso in se stesso, esce poco di casa e si trascura sia nell’igiene che nell’alimentazione, ma con le lezioni d’informatica ricomincia ad assumere un atteggiamento curioso verso la vita.
Mettendo in pratica ciò che ha imparato, il vecchio signore inizia a navigare sul web in autonomia e si imbatte in un sito di appuntamenti online. E nell’inserire i propri dati, dichiara quasi tutto correttamente, tranne l’età: ruba infatti l’identità di Alex e inizia a usarla per parlare e fare amicizia con giovani donne, in particolare una speciale, Flora63, sensibile, ingenua, che finisce per invaghirsi di Pierre; il quale, a differenza della maggior parte dei “giovani d’oggi” che utilizzano i siti di incontri, è «diverso», romantico, affascinante e all’antica. Decide così di chiedergli un incontro nella realtà, e lui, intrigato da questa nuova avventura e affascinato a sua volta dallo spirito della ragazza, convince Alex a recarsi al posto suo all’appuntamento, inducendolo così a mentire alla bella Flora e anche alla sua fidanzata e a tutta la famiglia, che lo sta ospitando a proprie spese.
Stéphan Robelin ci racconta insomma una favola moderna, puntando su protagonisti che fanno parte di due fasce generazionali estremamente diverse: uno deve a fatica rinnovare il suo repertorio di conoscenze pratiche, l’altro è cresciuto a pane e Internet e non comprende appieno le difficoltà del suo allievo. Una volta istruito però, sarà quest’ultimo a superare il maestro, rubandogli la sua identità e usandola a proprio vantaggio. Quando il suo inganno viene scoperto, Pierre dovrà però indurre il giovane a diventare suo complice: come un nuovo Cyrano gli suggerirà le parole d’amore per sedurre la bella Rossana/Flora (Fannny Valette), e Alex si troverà ad aver ammaliato la giovane grazie alle parole di un altro. Come nel triangolo tragico cui è in parte ispirato, anche nel film entrambi finiranno per innamorarsi della ragazza, che dovrà saper perdonare e scegliere chi dei due ricambiare.
Pierre Richard (La capra, Due fuggitivi e mezzo, E se vivessimo tutti insieme?) interpreta perfettamente un 80enne “dei giorni nostri” che deve adeguarsi alle risorse tecnologiche di cui disponiamo, aderendo alla sua reale età: come da copione, assolutamente incapace inizialmente di utilizzare il computer, troverà poi un modo per modernizzarsi, forse anche grazie all’identificazione con Alex, e di vivere una nuova esperienza, corredata da più di una scena esilarante.
Una commedia francese caratterizzata da un senso dell’umorismo che si gusta lentamente, passo dopo passo, ma capace anche di trasmettere al pubblico una malinconia di fondo: la solitudine che accompagna la terza età di un vedovo che ha condiviso gran parte della vita con una persona amata, e senza di lei si sente perso.
Un profilo per due, di Stéphane Robelin, con Pierre Richard, Yaniss Lespert, Fannny Valette, Stéphane Bissot, Stéphanie Crayencour