31esima edizione di MILANoLTRE ai blocchi di partenza: negli spazi dell’Elfo Puccini nomi e titoli in arrivo da tutto il mondo. Parata di stelle del settore: Zappalà, Cosimi, Lecavalier, Favale…
Questa nuova (che sia anche ottima?) annata di teatro Cultweek la inaugura… ballando.
L’occasione è troppo ricca per essere trascurata: qualche settimana prima che i grossi nomi tornino a occupare posti di rilievo nei cartelloni, Milano – e nello specifico l’Elfo Puccini – torna a ospitare una delle rassegne più ossigenanti e diversificate dedicate alla danza, perlomeno nel capoluogo lombardo.
Un po’ di numeri: 1986, l’anno della fondazione. 25 le serate di spettacolo; 20 titoli (9 in prima nazionale) e 11 compagnie che parlano lingue diverse tra loro. Questo, però, a voler ridurre all’osso le suggestioni di un’iniziativa così diversificata e stimolante; diretta da Fiorenzo Grassi (con Rino de Pace alla direzione artistica) MILANoLTRE, come racconta il sito ufficiale, «ha da subito cercato di contraddistinguersi».
Una realtà fatta di contaminazione, approfondimenti, conoscenze, abbattimento di barriere – in un’epoca in cui appare troppo facile erigere muri. Un gruppo di sedie sulla scena spoglia ci salverà (o ci distruggerà): si comincia in grande, il 28 e il 29 settembre, con il ritorno di una gradita ospite della rassegna, l’iconica Anne Teresa De Keersmaeker. L’artista belga porta in dote Rosas danst Rosas (foto di copertina e video), il titolo che nel 1983 ha ispirato la nascita della sua compagnia (Rosas, per l’appunto).
Si prosegue con una importante compagine italiana: i primi connazionali a esibirsi sono il superpremiato Fabrizio Favale e la sua compagnia Le Supplici, con due titoli. Ossidiana, omaggio (30 settembre) a un’era arcaica in cui era del tutto inedito e a noi incomprensibile il concetto di movimento; e la vela ideale, eccitata dal vento, di The Rain Sequence (1 ottobre, in prima nazionale).
Lo incalza uno dei nostri coreografi più apprezzati del nostro panorama, Roberto Zappalà: la sua compagnia (Zappalà Danza) mette in scena un atteso Romeo e Giulietta (1 ottobre) dedicato al sentimento d’inadeguatezza di due millennials (sic!) con echi di Pink Floyd, John Cage e (s’intende) Prokofiev e (il 3 ottobre) I Am Beautiful, combo di Baudelaire (La Beauté) e l’universo pietroso di Rodin, per dar vita a una riflessione in movimento sulle percussioni dei siciliani (anche loro, come il coreografo) Lautari.
E poi ancora, la Compagnia di Enzo Cosimi, con ben quattro spettacoli in cartellone diretti dal celebrato coreografo di Calore e Sopra di me il diluvio: a MilanOltre offre le sue riflessioni taglienti che, dal corpo, arrivano a sovvertire contraddizioni e tabù della contemporaneità. Come Estasi, in cui la risata accompagna la morte (e viceversa, il 15 ottobre), o Bastard Sunday, uno dei suoi titoli più famosi (11 ottobre), ispirati a Pier Paolo Pasolini.
Spazio anche a una star del settore (ha lavorato, tra gli altri, per David Bowie): la canadese Louise Lecavalier, che con Battlefield si ispira nientemeno che a Italo Calvino e al Cavaliere Inesistente. Lo fa Il 7 ottobre, in prima nazionale. Per tutti quelli che ancora non hanno capito la portata di questa iniziativa.
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