Alessandra Garatti, che nel 1982 aveva 13 anni, racconta in “Vasco andata e ritorno” la sua storia di ragazzina innamorata della rockstar, che parte da Brescia per andare a conoscere il suo mito. E ci riesce
Che Vasco Rossi sia un fenomeno a sé stante nella canzone italiana è un fatto consolidato. Ormai non importa quali canzoni nuove fa, quali record batte o quale scaletta o show farà al prossimo giro di concerti. Vasco è una specie di istituzione, forse una delle poche ancora credibili per tanti italiani. In Vasco we trust, e fino a quando lui avrà forza e voglia di suonare live in giro per gli stadi questa “non religione” proseguirà possente e felice fra i suoi milioni di fans innamorati a prescindere di questo magnifico rocker emiliano, sempre al confine fra malinconia e follia.
Intorno a Vasco e alla sua figura sono uscite decine di pubblicazioni, che provano a raccontare con attitudine critica o elogiativa il fenomeno. È di questi giorni invece l’uscita di un libro particolare, perché scritto da una fan degli anni ottanta e che solo ora prende corpo e luce. Si Intitola Vasco andata e ritorno (edizioni 1000 e una notte) e racconta, come dice il sottotitolo, la storia di una ragazzina che fa amicizia con la sua rockstar.
L’autrice è Alessandra Garatti, che nel 1982 aveva 13 anni e che come capita spesso a quell’età bella e piena di contraddizioni si “innamora” senza alcuna remora né freno di Vasco Rossi. Il punto è che la ragazza da Brescia decide che non le basta un amore fatto di dischi e giornaletti, ma vuole andare a conoscere il suo mito e….ci riesce.
La storia è raccontata con dovizia di particolari quasi maniacali, e quel diario mantiene forte l’energia e la totale innocenza dell’epoca. Gli incontri fuori dai concerti e sul camper, le chiacchiere con “la gente di Vasco” dell’epoca (da Maurizio Lolli e Massimo Riva fino a Guido Elmi e tutti gli altri) e soprattutto gli incontri diretti con Vasco, raccontati con una freschezza e una immediatezza cosi’ veri che leggendo senti le voci dei protagonisti parlare.
Si perché alla fine uno dei “segreti” – se così si può dire – del successo eterno di Vasco è la sua incredibile trasparenza, il fatto che nelle interviste, negli incontri o nelle semplici chiacchiere esca sempre preponderante la sua dolcezza, la sua timidezza, la sua sensazione di inadeguatezza di fronte al grande successo che lo premia e lo costringe ad una vita da rockstar anche quando vorrebbe semplicemente fare una vita normale. Personalmente ho un ricordo di una cena post finale del Festivalbar 1998, quando vinse con Io no. Venne a sedersi al tavolo di conduttori e autori (e ci credo, c’era Alessia Marcuzzi ) e si mise a raccontare di come nonostante tutto lui ancora non riuscisse a capire perché la gente amava tanto le sue canzoni. E lo diceva con una profondità e una sincerità uniche.
Quel Vasco trasparente e sincero esce perfettamente anche nei giovani racconti “della Garatti”, come veniva chiamata affettuosamente dall’entourage di Vasco l’autrice del libro: Vasco che la chiama al telefono nei momenti più impensati, oppure che la convince a continuare con la scuola dopo le medie, o che le chiede di preparare una camomilla….e il tutto certificato da decine di foto originali con la Garatti insieme a Vasco o con tutti gli altri membri della crew dell’epoca.
La storia si conclude dopo quattro anni, perché la scrittrice va a vivere e a lavorare a Zocca – dove vede Vasco spesso – ma capisce che il tempo passa e che le sue priorità sono cambiate: resta fan di Vasco, ma quel periodo magico e incredibile si era concluso.
Un libro testimonianza di un fenomeno incredibile, ancora oggi vivo e pulsante, anche se le fans 13enni di oggi hanno altri strumenti e altre strade per arrivare ai loro miti. E soprattutto un libro imperdibile per i fan del Vasco nazionale, a cui dopo la lettura si vuole ancora più bene.
Importante: le royalties del libro saranno devolute alla fondazione “Dominique Franchi Onlus” per il progetto del fondo AUTISMInsieme
Immagine di copertina: Vasco Rossi Concerto Torino © Ciro