Nella sala del Diocesano dedicata a Lucio Fontana, Raul Gabriel propone la sua personale interpretazione della storia sacra: disadorna e gestuale.
Paolo Biscottini presenta un ciclo di quattordici tavolette inedite dipinte da Raul Gabriel (Buenos Aires, 1966), che vorrebbero porsi come una moderna Via Crucis nel luogo più adatto ad ospitarla: il Museo Diocesano. In quest’impresa, purificata dalle stratificazioni e dagli agglomerati iniziali, la materia pittorica di Gabriel si risolve in un contrasto netto fra la neutralità del fondo bianco e la rapida incisività di neri grafemi di bitume: manicheismo disturbato solamente da impalpabili tracce di grafite. La tradizionale sequenza delle quattordici stazioni diventa così il supporto, ritmicamente scandito, di un’interpretazione disadorna e gestuale della storia sacra.
Anche l’allestimento del ciclo, accolto al centro della sala che ospita permanentemente le ceramiche e i gessi di Lucio Fontana, pare eccessivamente essenziale. Ma così, per fortuna, l’assenza dei cartellini, che sarebbero quantomai necessari per identificare i soggetti delle stazioni, può essere facilmente superata dal visitatore attraverso il confronto con la Via Crucis “bianca” di Fontana, che incombe sullo sfondo di quella di Gabriel. Del resto i due cicli sono dichiaratamente connessi. Purtroppo, però, il ricercato e comunque inevitabile confronto risulta impietoso.
La scelta di abbandonare quasi completamente la figurazione non ripaga, se si vuole ripercorrere il Calvario: un tema tanto intrinsecamente narrativo e bisognoso di personaggi, che il visitatore si scopre a ricercare affannosamente una Maddalena, un Longino, un Cristo, una Madonna… Solo in questa tensione, che si trasferisce dalla storia sacra in sé al rapporto del singolo con la storia sacra, si scorge un qualche scampolo di pathos che riconnette questa sequenza ai suoi più illustri precedenti.
Rimane, insomma, la sensazione del disagio dell’artista contemporaneo di fronte al tema religioso. Ci si interroga, all’uscita, sul posto dell’arte sacra in un mondo in cui sono finite le grandi narrazioni. E sul compito delle istituzioni museali religiose che – legittimamente – cercano di continuare a proporla, oggi.
Raul Gabriel, “Via Crucis. Sinopie”. Museo Diocesano, fino al 16 novembre 2014.