Atelier, case d’artista, musei : 14 realtà riunite nel progetto Storie Milanesi coordinato da Fondazione Pini. Da Alik Cavaliere a Manzoni a Magistretti e via elencando…
Se Milano potesse parlare, cosa vorrebbe raccontarci? Un buon modo per scoprirlo è lasciarsi guidare dagli itinerari di Storie Milanesi: un progetto della Fondazione Adolfo Pini curato da Rosanna Pavoni e nato per svelare a cittadini e turisti i mille volti del capoluogo lombardo. Case museo, atelier di artisti, studi di architetti e designer: luoghi nascosti da visitare e realtà più note da riscoprire. Tutti con una storia da raccontare: quella di chi ci ha abitato o lavorato, insomma quella di chi li ha vissuti.
Da Alessandro Manzoni ad Alik Cavaliere, da Giangiacomo Poldi Pezzoli a Mario Negri, sono quattordici i personaggi scelti per dare voce a questi spazi. Artisti, scrittori e architetti. Dalla prima metà del XIX secolo, fino al nuovo millennio passando per le guerre mondiali. Ognuno ha conosciuto la sua Milano in tempi diversi, è stato protagonista dei cambiamenti che hanno trasformato la città nel corso degli anni e ha respirato l’atmosfera culturale del proprio tempo. Ognuno, a suo modo, è divenuto il simbolo del proprio quartiere.
Oggi, grazie ai testi realizzati da Gianni Biondillo, possiamo lasciarci accompagnare dalle loro parole tra le vie milanesi. L’idea è quella di offrire al pubblico di lettori che visitano il sito del progetto uno sguardo inusuale sulla città e un itinerario inedito: forse non il più breve, ma sicuramente il più bello. Visitando il portale, ogni utente ha la possibilità di costruire il proprio percorso scegliendo, tra i quattordici ambasciatori meneghini, quelli da cui farsi ispirare.
I racconti di Biondillo sono scritti in terza persona: è Milano che parla raccontando storie come farebbe una mamma con i suoi figli piccoli. A interpretarli è la voce dell’attrice Laura Pausetti, capace di dar vita a una delle audio guide più avvincenti che siano mai state realizzate per un museo. Grazie alla collaborazione con lo studio Molinari, inoltre, è possibile seguire degli approfondimenti specifici dedicati alla storia degli edifici e alle evoluzioni architettoniche. Un terzo livello di narrazione è invece dedicato ai fatti che hanno contrassegnato le storia della città, modificandone o fortificandone l’identità.
La pagina di ogni artista è accompagnata da una fotografia: uno scatto “dalla finestra” realizzato da Alessandro Giulio Midlarz. È come se ogni personaggio volesse regalare al pubblico lo scorcio personale e inedito di cui ha goduto dalla sua abitazione.
Storie Milanesi nasce dalla collaborazione tra quattordici realtà museali: vale la pena nominarle tutte anche per dare conto della varietà di sguardi ed esperienze culturali che il progetto mette insieme. Oltre alla Fondazione Pini, primo motore, e allo studio Cavaliere gli altri partner sono l’Associazione per Mario Negri per la scultura, Casa del Manzoni, Casa museo Boschi De Stefano, Villa Necchi Campiglio, Fondazione Achille Castiglioni, Fondazione Franco Albini, Fondazione Corrente, Fondazione Vico Magistretti, Museo Bagatti Valsecchi, MuseoPoldi Pezzoli, Spazio Tadini e Studio museo Francesco Messina. Realtà che si sono unite in un network spinte dal desiderio di «fare qualcosa di utile per Milano e per i milanesi, ripartendo dalla cultura», spiega Fania Cavaliere che si è unita al progetto aprendo le porte dell’affascinate atelier, con tanto di giardino segreto, che ospita le creazioni artistiche del padre Alik. «Quando mi hanno contattata per chiedermi se volessi partecipare ho detto sì di corsa. È bellissimo vedere tutti questi soggetti collaborare ed essere parte di questa rinascita».
Foto: l’atelier di Alik Cavaliere