Col suo primo album solista, Policy, il polistrumentalista degli Arcade Fire cerca qualcosa di interamente suo
Se gli Arcade Fire sono una delle band più innovative e creative della scena indie odierna, non sorprende che il loro polistrumentista, Will Butler, senta il bisogno di incidere un album solista.
L’uscita di Policy chiarisce la sua posizione creativa tra testi di ironia acuta e sperimentazioni musicali. Una posizione che però non è facilmente etichettabile in termini di genere: le otto canzoni che compongono l’album spaziano tra indie, elettronica, rock, pop e cantautorato. Proprio come gli Arcade Fire, direte voi. In realtà non esattamente.
Take My Side apre le danze con un senso pop-punk di immediatezza che ricorda i Libertines, in un pezzo sul valore dell’amicizia incondizionata, che però non rinuncia allo humor. Con Anna il disco si sposta velocemente in territorio anni ’80, invocando la qualità rock-epilettica dei Talking Heads, una delle influenze chiave degli Arcade Fire.
L’influenza della band di David Byrnesi fa sentire in Something’s Coming, forse il pezzo migliore dell’album. Entrambi i brani funzionano perché combinano orecchiabilità e innovazione senza alcuno sforzo. Finish What I Started tocca altre corde: una ballata in tutto e per tutto, se non fosse che invece di parlare d’amore discute dello sconforto e della frustrazione che fanno parte del processo di scrittura di una canzone.
Sing to Me, l’altro pezzo “lento”, è quanto di più intimo e rivelatorio si possa trovare sul disco, con parole semplici e cuore aperto. What I Want torna alle influenze punk con un testo pieno di ironia e nonsense: quello che vuoi si può ottenere, sí, ma tra “3-5 giorni lavorativi”.
Questo disco sembra quasi una fotografia, scattata con lo zoom al massimo, di un dettaglio dell’estetica Arcade Fire, ma che allo stesso tempo evidenzia il marchio distintivo che lo rende esclusivamente Will Butler. Un’impronta che fa dello spaziare tra generi, strumentazioni e toni un manifesto. Policy sembra proprio essere un esercizio molto riuscito nell’equilibrare serietà e scherzo, profondità e ironia.
Policy di Will Butler (Merge Records)